LEADERSHIP POSITIVA di Ilaria Santanbrogio

La trasformazione della leadership verso nuovi modelli più adatti ad affrontare i cambiamenti sistemici.

Fino a qualche anno fa si dava per scontato che non si potesse accostare il termine “felicità” al termine “lavoro”. L’obiettivo era entrare in un percorso di carriera che funzionasse e cercare di conservare quel posto il più a lungo possibile anche a discapito delle proprie aspirazioni e alcune volte anche della propria salute. Oggi, durante un’emergenza sanitaria globale, al contrario di quanto si potesse immaginare, sorgono molte curiosità e domande intorno a questo tema e ci si interroga se e come la Felicità applicata al mondo del lavoro possa essere di aiuto a sviluppare quella resilienza, velocità e flessibilità così necessarie in tempi di cambiamenti dirompenti e sistemici.

Il 26 Maggio alle 17,00 - Welfare Inclusion  Ilaria Santambrogio sarà fra i relatori all'evento on line. Il titolo del suo intervento:  La Scienza della felicità applicata al lavoro per pratiche di welfare che sviluppino
resilienza e fiducia.
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I “modelli mentali” o convinzione legati al mondo del lavoro hanno generato negli anni risultati che dovrebbero farci riflettere. Gallup ci dice che il mondo del lavoro sta attraversando una profonda crisi dell’engagement con l’87% dei lavoratori demotivato, il 46%  si definisce in “difficoltà” e il 23% “smarrito”. Questo genera enormi perdite in produttività (oltre 500 miliardi) e una crescita spropositata di lavoratori che soffrono di “stress da lavoro correlato” , depressione, disturbi d’ansia, dipendenza da alcol e droghe. L’OMS stima che a partire dal 2020 la depressione sarà la seconda malattia con cui il Mondo farà i conti, e questo equivale a 600 miliardi persi in termini di tasso di occupazione, produttività, sicurezza sociale e sanitaria diretta (Fonti: Il Sole24Ore; OECD).

Anche in Italia i dati non sono dei miglior: solo il 40% dei lavoratori in Italia è motivato e coinvolto rispetto al proprio lavoro (fonte: Osservatorio HR e Digital Innovation 2019)

Studi di management hanno ormai confermato che le persone che non sono soddisfatte del proprio lavoro portano negatività nelle relazioni coi colleghi e coi capi, e il loro mood ha un effetto decisamente negativo sull’atmosfera lavorativa, dentro e fuori l’organizzazione; questo influisce in maniera importante anche sulle performance individuali e di team.

Gli stessi studi dimostrano invece che le aziende che implementano pratiche e processi positivi e che applicano stili di leadership positiva aumentano la loro profittabilità, la produttività, la soddisfazione dei clienti, dei dipendenti e di tutti gli altri stakeholders.

Risulta quindi che se la situazione di una azienda è quella descritta nel primo scenario, un’emergenza così dirompente come quella del Covid 19, non può che aggravare le performance stesse, generare forte resistenza all’implementazione di nuovi processi per fronteggiare l’epidemia, rallentare il processo di adattabilità dei prodotti e dei servizi in base al cambiamento repentino del mercato.

Il ruolo della leadership in questo contesto è fondamentale. Nascono sempre più evidenze di una forte trasformazione in atto con sfide, ostacoli ma anche motivazione e volontà di acquisire attitudini e consapevolezza di nuovi modelli più adatti ad affrontare i cambiamenti così veloci e a volte travolgenti.

Creare le condizioni per la felicità dei singoli in azienda è l’obiettivo finale della leadership: non si interagisce mai con un altro essere umano senza influenzare un po’ la sua vita e quindi il leader ha una forte responsabilità nei confronti del suo team.

Gli studi dimostrano che i leader felici infatti prendono decisioni migliori; sono più abili nell’assegnare priorità a risorse scarse; realizzano migliori risultati di business e gestiscono meglio il proprio tempo.

La felicità al lavoro non è un continuo batti il cinque, pacche sulle spalle e sorrisi ma è in grado di liberare il potenziale custodito in ciascuno di noi e di conseguenza generare risultati di business eccezionali:
+ 31% produttività, +37% vendite, +44% retention, +300% creatività  e poi – 125% burn out , – 66% malattia, – 51% turn over (Fonti – HBR, Gallup, Shawn Achor, Forbes)

In Italia il 90% dei progetti di cambiamento ha successo se si attuano azioni volte al coinvolgimento significativo delle persone (fonte: Osservatorio Politecnico Milano in collaborazione con Assochange)

Molti credono che la felicità sia qualcosa da raggiungere attraverso la fama, la carriera, i soldi. Le ricerche ci dicono invece che la felicità è una decisione più che un traguardo ed è qualcosa che si può scegliere di realizzare anche al lavoro.

Articolo di Ilaria Santambrogio

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