Dipendenti, quando non è un investimento e quando potrebbe esserlo.
La paura di perderli, tuttavia dopo averli formati e dopo aver investito su di loro è un freno non indifferente.
Nel libro The employee experienceadvantage di Jacob Morgan le parole chiave sono: spazi piacevoli, strumenti necessari e la cultura necessaria per crescere.
250 aziende analizzate, il 6% destinava i maggiori investimenti in:
- tecnologia
- ambiente confortevole di lavoro
- cultura aziendale e trasversale
Fra queste aziende, naturalmente non potevano mancare Adobe, Facebook e Microsoft che si sono distinte per fornire spazi piacevoli, moderni ed accoglienti con molti comfort. Tecnologia all’avanguardia per ottimizzare il lavoro. Molteplici corsi di formazione per aumentare le competenze.
La cultura aziendale è anche la leva per far comprendere in che modo il lavoro di tutti contribuisca al buon andamento dell’azienda. Se non mi credete, guardate questo video spassoso o per alcuni molto ma molto triste!
Quindi attirare i talenti, ed investire sui propri dipendenti è direttamente proporzionale alla crescita del fatturato. Questo riflette anche il pensiero dell’ Harward Business Review quando afferma che negli Stati Uniti i lavoratori del settore tecnologico guadagnano meno negli stati in cui vige una normativa contrattuale sulla non concorrenza. Di fatto viene a creare un effetto depressivo sulla retribuzione, proseguendo a tutti i livelli di carriera.
In Italia cosa deprime? fra le altre cose, a mio parere non credere di dover offrire un customer service a 5 stelle ai clienti e a 7 stelle ai propri dipendenti.