Come si misura la produttività dei collaboratori?
La prima risposta spontanea è semplice: chi con meno ore di lavoro produce più risultati tangibili sia in termini di fatturato che in termini di obiettivi raggiunti.
La qualità del lavoro e dei risultati dipende dalla capacità di dare delle priorità.
Per essere maggiormente produttivi bisogna smettere di smaltire prima i lavori più facili da fare. Lo spiega una ricerca della Task Selection and Workload.
Secondo questa ricerca, la maggior parte delle persone quando il lavoro si accumula e la lista diventa lunga tende a smaltire prima il lavoro più semplice.
Questa scelta chiamata dagli esperti “distorsione dell’esecuzione” fa sentire chi la esegue meglio e più produttivo. Nel senso che la persona che non da le giuste priorità valoriali sente di aver lavorato molto, peccato che il lavoro importante sia rimasto indietro. L’efficienza produttiva in termini di risultato è quindi insufficiente.
Perlomeno il percepito è quello di aver portato a termine qualcosa!
Lo studio è stato fatto presso un ospedale in due anni e con circa 90 mila pazienti.
La regola vorrebbe che i medici visitino in base all’urgenza del caso e del tempo trascorso in attesa.
La maggior parte del personale medico seguiva questa linea guida.
All’aumentare del volume di pazienti, però, alcuni preferivano scegliere dei casi più facili.
Questo fenomeno faceva aumentare il numero dei pazienti visitati ed essendo in America la sanità a pagamento per lo più, aumentavano il numero delle fatture ma non necessariamente il fatturato.
La scelta sbagliata investe direttamente il costo del lavoro e dei processi.
Dalla mia esperienza le persone che risolvono prima le piccole problematiche, senza capire il quadro d’insieme e la vera urgenza alla lunga sono meno produttive e anzi generano dei costi di dispersione che si potevano evitare.
i costi che vengono ad aumentare per una mancata scelta corretta nella priorità sono:
- lavori sbagliati da rifare
- processi più costosi perchè non alleggeriti
- la problematica importante non risolta, può solo peggiorare
- mancata previsione
- lavori non fatti e nascosti sono come i mostri – non scompaiono mai!!!!.
- più persone che fanno lo stesso lavoro
La prima cosa che deve fare l “Oracolo” HR è accertarsi tramite formazione che i collaboratori abbiano ben chiaro quali sono le priorità e quali le urgenze e periodicamente sollecitare gli executive a frasi dare la “lista” delle cose da fare di ogni loro collaboratore per definire le priorità in modo oggettivo.
Naturalmente se sono gli stessi executive ad avere le idee confuse sulle priorità, nulla o poco può l’ Oracolo.
Donatella Rampado