Il Brand è una stella

Come diventare una stella fra i Brand – Nel cielo brillano migliaia di stelle, alcune sono più visibili di altre. Usando il cielo come metafora la metodologia di SelfBrand mira a rendere la Stella/Brand più luminosa e riconoscibile dalle altre.

Possiamo osservare che la distinzione fra classi sociali, si è assottigliata. Abbiamo un paradosso interessante da una parte una tendenza ad uniformarsi prediligendo prodotti e servizi a basso prezzo e dall’altra un aumento di acquisto di prodotti e servizi scadenti (tessuti non di pregio, cibo a basso costo, viaggi low cost..) . le ragioni di questa tendenza potrebbero essere individuate nel crescente bisogno di valori unificanti, capacità di acquisto ridotte e nel bisogno di volersi conformare per sentirsi più sicuri.

Il segmento food tuttavia è cresciuto, basti solo osservare l’importanza che hanno assunto gli chief nelle maggiori trasmissioni televisive e sono calati di contro, gli interessi verso le maggiori griffe del lusso. In questo scenario ricompare la TV generalista con i suoi “Reality” dove gente comune diventa VIP per quasi una stagione.

Emergere in questo scenario, diventa quindi più difficile. La forza di un Brand è data principalmente da due fattori:

  • La statura : percezione di qualità e popolarità percepita dai clienti e quanto è riuscita a costruire nel tempo come valori che le vengono riconosciuti (affidabilità, qualità, sicurezza, innovazione…)
  • La forza:  motivazione e capacità di differenziarsi da altri marchi. Il riconoscimento arriva dai cliente resi fedeli. Questa area rappresenta la potenziale crescita futura.

Saper misurare la propria Brand Reputation diventa in questo scenario fondamentale per potervi apporre tempestivamente dei correttivi.

Non si può parlare di “pubblico di massa” poichè nonostante ci sia una diffusa uniformazione il cliente tende a volersi sentire unico, comunicare rivolgendosi ad un pubblico vasto sarebbe quindi sbagliato. Questo atteggiamento in qualche modo paradossale è spiegabile a mio avviso, dal fatto che arriviamo (forse ancora non passato) da un periodo caratterizzato da insicurezza economica, politica e sociale. Nei momenti di difficoltà le motivazioni all’acquisto cambiano così come l’attribuzione di valore a quello che si è disposti a spendere.

La nuova sfida? Puntare su un realismo empatico

E’ tipico nei momenti di difficoltà individuare valori unificanti, condivisi e quindi selezionare quelle marche che maggiormente li rappresentano. Dalla ricerca del lusso, ad esempio macchine appariscenti per apparire verso il gruppo, si passa a orizzonti individuali, intimi, semplici, confortevoli, sicuri e rassicuranti per stare bene nel gruppo.
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