RIFLESSIONI Poesia visiva
di Laura Gruppi Perrotta
Viene ora, grazie ad alcuni studiosi e critici, riscoperta la Poesia visiva, Verbo immagine, poetry visual.
Alcuni giovani e gruppi, quali Visual Poetry, si cimentano perciò in questo genere di arte. Avrei alcune obiezioni di cui una basilare.
Le avanguardie storiche e neo avanguardie, e la Poesia visiva può essere inserita in questa ultima, nasce in un periodo storico di grande fermento culturale e politico: venivano studiate e teorizzate tutte le forme d’arte e i linguaggi relativi (poesia, arte figurativa, cinema, musica, fotografia, collage) al punto di giungere ad alcune teorie sfocianti in manifesti che, inconsciamente e meglio consciamente perché teorizzanti, hanno condotto artisti e poeti, filosofi, musicisti, filmmaker, a livello internazionale, a dialogare fra di loro, a confrontarsi per arrivare a parlare di “Contaminazione delle Arti” .
Nonostante non ci fossero i mezzi di ora (e forse la “difficoltà”del comunicare induceva a una riflessione maggiore e ad una necessità di incontrarsi).
Per quel che ho vissuto, essendo circondata e coinvolta in questa esperienza, non c’era una critica su ciò che “piaceva” o non “piaceva”, ma era il dibattito che un’opera suscitava che dava il passaporto per essere riconosciuta.
E queste erano le avanguardie, di cui il Novecento è stato particolarmente attraversato. Il pensiero e la ricerca, oltre che un grande impegno culturale e politico, era ciò che costituiva l’asserzione e la comunicazione fra i diversi “operatori”.
Laura Gruppi Perrotta